Oct 19, 2009

Trasloco (di nuovo)

Buongiorno a tutti!

Il blog si è ri-trasferito all'indirizzo http://www.leggendapersonale.splinder.com

Jun 21, 2009

L'ultima notte




L'ultima notte
è colma di nostalgia
d'immagini rubate con frenesia
e ricordi ammucchiati
senz'alcuna magia.

L'ultima notte
scorre veloce il tempo,
cerchiamo un momento
per rubare un bacio
e afferrare del cielo un frammento.

L'ultima notte
il caldo vento d'estate
con amarezza ci avvolge.
Sulle labbra, ancora il sale,
l'oceano, già pallida memoria.

L'ultima notte
sotto queste stelle
che sfioriamo con la mente
insieme facciamo promesse
che scorderemo di mantenere.

Jun 4, 2009

Rincorrendo il vento



Ho cercato di tradurre
in parole il silenzio.
Speso una vita intera
rincorrendo il vento.
Il mio unico alimento
l'aria che colma
questo tempo spento.
La mia sola dimora,
un'immacolata pagina
su cui imprimere
il mio lamento.
Ho rinchiuso l'esistenza
tra fitte righe
di dolore pregne,
imprigionato l'animo afflitto
nella cupa essenza
d'un inchiostro sbiadito.
Occupata a dipingere un sogno
per riempire il vuoto...
Ho dimenticato di esistere.

May 4, 2009

Scolari



Due scolari,
mano nella mano,
avanzano piano;
d'innanzi allo sguardo
si staglia, severamente,
l'austero edificio
che forgierà la loro mente.
Hanno occhi buoni,
colmi d'infantile innocenza,
e fieri, d'anime pronte a tutto
per raggiungere una meta.
Camminano timidamente,
ma senza paura alcuna;
sanno che il loro destino
non è ancora stato scritto.
Io li seguo, nell'ombra
di giornate sprecate
e ambizioni buttate.
Li osservo, ammaliata,
con pupille stanche;
irresistibile la voglia
d'afferrare quelle cartelle
colme di pigri pensieri
ciondolanti su spalle
non ancora inarcate.
Salgono le scale,
non posso più seguirli,
è finita per me l'epoca
di ore spese su pesanti volumi,
ignorando le parole
e inventando illusioni...
Mi fermo ai piedi
di questa scalinata;
l'entrata nel mondo del domani
per me è ormai vietata.
Rimarrò qui, in trepidante attesa
che un fanciullo distratto
perda il pesante fardello
adagiato sulla schiena
in equilibrio precario.
Solo allora tenderò le mani
pronta a raccogliere i cocci
di sogni non ancora vani.

Apr 30, 2009

Muto silenzio



Ero solita brandire una penna
come fosse un'arma letale,
e con essa sfogare la rabbia
scrivendo di dolore e rancore
su un pezzo di carta.
Fors'Egli m'ha punito per l'ardore
della mia silenziosa voce.
Non saprei spiegarmi, altrimenti,
perché il cuore ha esaurito
tutte le parole!
La malinconia, un tempo,
mi rendeva invincibile.
La sua compagnia devastante
riempiva il vuoto di magia;
l'afferravo con una penna
per tramutarla in pensieri
e non rischiare di perderla...
Ora conosco la solitudine più immensa.
E' muto, il silenzio.
Incolore l'aria dove lasciavo
libero il mio lamento.
Le mani, gelide, dondolano nel vuoto,
stringendo un'arma impotente.
La bocca, arida, s'apre
senza emettere alcun suono.
Vivevo soltanto attraverso
frammenti di un'anima
impressi, nero su bianco, nel tempo.
Ora è rimasto solo
il nulla più tetro.
Le Muse non parlano.
Il mio mondo s'è spento.

(c) Eleonora Grana, 2009

Apr 11, 2009

Uomini soli (inedito)



Talvolta non si trovano parole.
Le mani restano vuote,
protese nell'aria, affamate,
in trepidante attesa di venire colmate
da quell'ispirazione che permette
di liberare se stessi,
e imprimere l'anima per sempre
riempiendo con foga
una tela, o un pezzo di carta.
In quei momenti di tetro silenzio,
quando tutto ciò che rimane
è un muto lamento dentro,
allora smettiamo di credere
d'essere poeti, artisti, o scrittori.
E rimangono solo uomini soli.
Le dita, affrante,
afferrano il niente.
Talvolta non si trovano parole.
La mente perde ogni potere
e rimane soltanto il dolore,
senza possibilità di liberazione.

(c) Eleonora Grana, 2009

Mar 29, 2009

Nero amore (inedito)



Non ero nulla, al tuo fianco
ed ora, senza averti accanto,
la vita pare
un enorme sbaglio.

Era un amore
creato dal pianto,
da cieco rancore,
da notti di rossa passione.

Era un amore
di privazioni,
di violenti schiaffi,
di baci nel buio gridati.

Era un amore
di parole non dette,
di corpi che si violentano
e nel sangue s'abbracciano.

Non avevo nome,
e neppure un cuore,
soltanto "la tua donna",
rinchiusa in una prigione.

Soffocata da un nero amore,
eri il mio dolce protettore,
e poi un gelido assassino,
eri l'inferno e il paradiso.

Ero l'ombra di un uomo
che di me tutto ha preso.
Ed ora, sola,
non sono neanche questo.
 

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